Categorie
Blog

Google e il contenuto testuale creato con l’AI

Alla costante ricerca del miglior contenuto da restituire in SERP alle ricerche dell’utente, il motore di ricerca ha sottolineato che la pubblicazione di contenuti creati automaticamente tramite algoritmi può rientrare tra le pratiche SPAM.

Di per sé, non si tratta di una vera e propria novità né di uno scoop clamoroso: John Mueller, semplicemente, ha voluto ricordare – durante una sessione hangout con i webmaster – quella che è la politica adottata dalla sua azienda nei confronti di chi non fornisce materiale di qualità agli utenti.

I dettagli tecnici di queste raccomandazioni sono difficilmente equivocabili e, anzi, esplicitano molto bene quale sia la posizione del motore di ricerca nei confronti del contenuto creato automaticamente.

  • I contenuti testuali sovraottimizzati ottenuti con AI e che quindi sono farciti di parole chiave, ma che non hanno alcuna utilità per gli utenti, ad esempio, rientrano nella categoria dello SPAM.
  • Attenzione, però, anche ai siti multilingua che propongono traduzioni automatiche dei propri contenuti senza alcun intervento umano: anche questo materiale è infatti ritenuto scarsamente fruibile dall’utente.
  • I testi generati tout court tramite processi automatizzati, ovviamente, non mancano di essere colpiti dalla scure di Big G: le catene di Markov, in questo senso, ne sono la miglior esemplificazione possibile.
  • I contenuti testuali creati a partire da SERP o feed del tipo RSS, così come gli aggregatori di contenuti terzi ai quali non sia apportato alcun valore aggiunto significativo, sono altri esempi di risorse inutili per Google.

Qualora non fosse proprio possibile eliminare questo contenuto dal proprio sito, il consiglio è quello di impostare il parametro noindex su questa particolare tipologia di «risorsa».

Ancora una volta, Big G sottolinea l’importanza di produrre contenuti che siano utili per gli utenti – cioè, i nostri potenziali clienti.

Generare automaticamente con l’AI del materiale che non apporta alcun valore aggiunto, significa sfidare apertamente le linee guida di Big G, col rischio di dover affrontare le temute penalizzazioni.

La tanto temuta notifica delle «azioni manuali» potrebbe apparire all’interno del nostro account di Google Search Console: e rimediare a questo errore, potrebbe costare molto tempo e denaro.

Vuoi affidare la produzione dei tuoi contenuti a professionisti con esperienza ultradecennale nell’àmbito del web marketing? Richiedi subito una consulenza personalizzata da questo modulo:

    I commenti sono chiusi.