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Google e «About this result»: per una SERP di alta qualità

Per rispondere a ricerche fugaci e mirate, Google punta a restituire SERP popolate da risultati di alta qualità. Per aiutare gl’internauti a valutare veridicità ed attendibilità di ogni fonte informativa, entro la fine 2022 arriverà l’aggiornamento di «About this result» anche in italiano.

Breve premessa: i vecchi tempi di Google Plus

Gl’internauti di vecchia data si ricorderanno dei tempi in cui Google restituiva in SERP l’authorship di un creatore di contenuto.

Big G si era gettata a capofitto nella competizione dei social. Nel CMS (WordPress su tutti) si associava il profilo Google+ a quello dell’autore degli scritti. Il motore di ricerca, a seconda dei casi, decideva di restituire l’authorship in SERP appena sotto il risultato.

google serp authorship google plus
Un’immagine della SERP popolata con l’authorship di Google+ nel lontano 2012

SERP autorevoli per utenti che ottengono sempre risposte ad hoc

Sulla falsariga di quel tentativo, Big G ha poi sempre cercato di investire risorse nella creazione di un ecosistema che restituisca informazione di qualità e sulla base della cosiddetta «Information Literacy».

Quest’ultima è definita dal Nation Forum on Information Literacy come

la capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni – per prendere parte alla Società dell’Informazione.

Maggio ’21: arriva «about this result»

Sulla scia di questi tentativi, nel maggio dello scorso anno Big G ha annunciato il lancio della funzione «about this result» nella versione anglofona del suo motore di ricerca.

Nel corso di un anno, la società di Mountain View ha lavorato all’implementazione di una serie di miglioramenti per popolare la funzione di «about this result» con contenuti importati dal web relativi all’autore.

Quando selezioniamo un risultato in SERP (nel momento in cui abbiamo scritto questo articolo, solo su Google US), dal menu con i tre punti neri verticali – approfondimento di SERP – è possibile saperne di più sull’authorship.

AGGIORNAMENTO DI INIZI NOVEMBRE 2022: la funzione «about this result» è stata implementata anche nelle altre versioni linguistiche di Google!

about this result in funzione nella serp
Una SERP con la funzione «about this result» – il menu con le voci aggiuntive, “i 3 puntini” – visibile a destra del link della risorsa restituita (sopra la parola Astronomy).

Per Big G, si tratta di uno sforzo rilevante nella direzione di attribuire ai singoli risultati di SERP il giusto grado di attendibilità della fonte informativa.

Il motore di ricerca di Mountain View mira con questo aggiornamento di natura reputazionale a rafforzare il rapporto tra internauta e Google come strumento per individuare un florilegio di contenuti per i quali si possa stabilire personalmente l’effettivo grado di serietà contenutistica.

Competenza, autorevolezza ed affidabilità al servizio degli utenti

I principî cardine che guidano l’attività di Big G nell’individuare materiale di alta qualità per i suoi utenti sono quelli di «competenza, autorevolezza ed affidabilità».

Gli algoritmi di Google sono allenati per individuare queste peculiarità nel contenuto e dare priorità a questi «indicatori di affidabilità».

Big G, a questo proposito, sottolinea come il suo ultimo modello di IAMUM, Multitassk Unified Model – messo a disposizione dei suoi sistemi informatici permette di comprendere il «concetto di consenso che ruota attorno all’attendibilità di un certo tipo di informazione».

Ciò significa che se una quantità rilevante di fonti informative attendibili sono concordi su un medesimo fatto, attorno allo stesso si manifesta un consenso.

La logica di «information literacy» per valutare le informazioni

Su Google Search, Big G ha anche lavorato ad una funzione molto utile, che rientra nella logica di «information literacy».

Càpita spesso di sentire, durante una conversazione, informazioni per le quali si voglia fare una valutazione di attendibilità. Alla stessa maniera, anche sui social media o in altri luoghi si possono repire informazioni della cui veridicità si possono nutrire dei dubbî.

Mountain View ha preso atto dei risultati di uno studio che ne incoronava il motore di ricerca come strumento usato regolarmente per la «validazione della qualità» delle informazioni trovate su altre piattaforme. Big G ha quindi potenziato i suoi algoritmi per rispondere a queste esigenze degl’internauti, fornendo strumenti come «Fact Check Explorer», «Reverse image search» e, appunto, «About this result».

«About this result» per un’informazione di qualità alla portata di tutti

La funzione «About this result» di Google è stata quindi ampliata aggiungendo strumenti/criteri utili, come ad esempio:

  • l’ampiezza della diffusione di una fonte informativa;
  • le recensioni online su una fonte o un’azione;
  • la proprietà di una società da parte di un’altra entità;
  • eventuale scarsità di informazioni sulla fonte.

Con questa «contestualizzazione sul consenso», l’internauta è messo nella condizione di poter fugare pressoché immediatamente ogni dubbio circa la natura non attendibile di un’informazione.

About this result in funzione nell'app di Google
About this result in azione nella versione inserita nell’app mobile.

L’età della post-verità e la necessità di contrastare le informazioni provenienti da fonti non attendibili

Le notizie flash spesso si diffondono ad una velocità talmente elevata da diventare virali, senza che i fatti citati siano stati altrettanto celermente verificati ed «accreditati» come tali da fonti attendibili.

In quelle situazioni di «vacanza di informazioni attendibili», è importante prevenire fenomeni ascritti alla cosiddetta era della post-verità, come la manipolazione di fatti ed eventi dai quali produrre fake news.

Big G promuove quindi il modello che comprende il «content advisory», suggerendo all’utente – in caso di impossibilità nel definire attendibile una notizia – di controllare in séguito la stessa, quando saranno disponibili più fonti.

Quando i sistemi di ricerca non riescono a stabilire l’attendibilità di un risultato, Big G restituisce un avviso all’internauta per metterlo in guardia circa la veridicità del contenuto e la scarsità di fonti autorevoli che generino un consenso attorno allo stesso.

A gif shows a content advisory that says “It looks like there aren’t many great results for this search” along with tips like checking the source and trying new search terms.
Ecco un esempio del content advisory in funzione.

Educare le persone circa la disinformazione

Dal 2018, Big G – tramite il suo programma Google News Initiative – la società di Mountain View ha investito in progetti e collaborazione per rafforzare la «media literacy» e contrastare la disinformazione.

Per contrastare il rischio di scivolare in una società in cui l’informazione sia sempre più di bassa qualità e proveniente da fonti non credibili, è nata la partnership tra Google e MediaWise presso il Poynter Institute for Media Studies.

Questa iniziativa di Big G mira a sviluppare un piano didattico dedicato alla cosiddetta «information literacy» per le scuole secondarie, grazie al quale gl’insegnanti possano lavorare con i ragazzi per contrastare questi trend negativi.

Riflessione finale

Nell’«era dell’informazione e della post-verità», siamo bombardati da notizie e messaggi di ogni tipo: i giovani sono indubbiamente molto esposti a questo fenomeno.

Nel nostro post dedicato all’evoluzione di Google PALM, avevamo sottolineato gl’incredibili progressi compiuti dall’intelligenza artificiale di Big G nell’elaborare testi, dati, informazioni e risolvere problemi.

Quest’ultima è risultata addirittura superiore alla capacità media (limite inferiore del campione considerato) umana.

Allo stesso tempo, Save The Children (in Italia) ha condotto una ricerca in cui è emerso che il 51% dei quindicenni non sia in grado di comprendere un testo scritto.

Se uniamo fake news, post-verità, capacità sempre più evolute dell’AI di svolgere compiti e competenze linguistiche insufficienti dei giovani potremmo ottenere quel mosaico esplosivo di fattori ideali per mettere in crisi una società che fa della libertà delle persone la sua forza

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