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Twitter rieduca gli utenti: stop al linguaggio offensivo

Twitter sta cercando di mantenere pulita la sua piattaforma dal linguaggio offensivo e maleducato, grazie ad una nuova funzione che sta testando.

Twitter, la famosa piattaforma di microblogging di Jack Dorsey, ha avviato una fase di sperimentazione di una nuova funzione. Stalvolta, il social dei cinguetii lotta contro il linguaggio maleducato online, introducendo una feature che avvisa quando c’è del turpiloquio.

Twitter testa la funzione per limitare il linguaggio maleducato

Quando si interagisce con altre persone, tanto nel caso in cui si scrivesse quanto laddove si stesse parlando, non è mai molto educato interloquire facendo uso di un linguaggio scurrile.

Ciò che è valido per la vita offline, ovviamente, non può che essere per estensione auspicato anche nella dimensione online. Ecco perché Twitter ora ha deciso di contrastare efficacemente questo fenomeno indesiderato.

I post – in questo caso, i tweet – tutt’altro che edificanti, ed anzi squisitamente offensivi, sono consuetudine in ogni dove. La piattaforma, del resto, rispecchia esattamente la società in cui viviamo: il turpiloquio è trasversale alla realtà analogica e, per forza di cose, quella digitale.

Molto spesso, i «leoni da tastiera» sono insensibili al fatto che, su piattaforme come Twitter o Facebook, ci possano essere persone tutt’altro che desiderose di essere offese gratuitamente da sconosciuti.

Alla luce di queste considerazioni, la piattaforma di microblogging Twitter ha deciso di testare una nuova funzione atta ad «avvisare» gli utenti quando stanno usando parole ben poco educate.

In sostanza, la feature sprona le persone a riformulare una frase appena digitata che, secondo il social network, travalichi i limiti della libertà di espressione, scadendo inequivocabilmente in un linguaggio triviale.

Twitter, con questa novità, cerca di evitare (leggi: prevenire) la pubblicazione di commenti offensivi che possano scatenare polemiche sul social media, a colpi di Tweet.

L’utente, comunque, potrà ugualmente ignorare la segnalazione ricevuta e decidere di non desistere dal suo intento di proseguire con la pubblicazione del messaggio ritenuto maleducato.

Al momento, da quanto ha comunicato la piattaforma di Jack Dorsey, la funzione è stata oggetto di un roll-out limitatamente ai dispositivi iPhone e iPad.

L’educazione su Twitter: una novità per i social?

Potremmo un istante soffermarci a riflettere su una domanda come quella del titolo e chiederci se, davvero, per i social network questa si possa ritenere una novità in assoluto.

In realtà, non si tratta di una funzione inedita nel mondo dei social media.

La mossa strategica adottata da Twitter è già stata pensata e messa in pratica da Instagram già durante lo scorso mese di luglio. In questo caso, il social network visual per eccellenza si preoccupa di tutelare la community dalle interazioni aggressive e, quindi, negative.

Instagram, infatti, riprende gli utenti che siano in procinto di commentare in maniera offensiva un contenuto fotografico o video pubblicato da un’altra persona.

Le persone capiranno che il mondo digitale è un’estensione di quello analogica?

La domanda di fondo resta pur sempre quella che abbiamo anticipato nel titolo: ci sarà mai un giorno in cui le persone – e, quindi, gli utenti dei social – avranno ben in chiaro il principio secondo il quale una diffamazione, una calunnia o un’ingiuria sono tali pure nel mondo digitale?

Le parole hanno un significato ben preciso ed anche un peso: le stesse vanno usate con consapevolezza, per quanto possibile in modo intelligente, e se non altro, ispirandosi a principî condivisibili come l’essere costruttivi.

Troll e flame non dovrebbero rovinare l’esperienza utente su Twitter (così come altrove) di chi vuole utilizzare queste piattaforme digitali per comunicare e non esternare turpiloquio dall’utilità pressoché nulla.

Va da sé che, per quanto gli spavaldi utenti possano immaginare, le autorità – polizia postale in primis – sono attive nel contrasto di reati di questo tipo, risalendo all’identità delle persone che commentano in modo offensivo i contenuti altrui.

Interagire in modo distruttivo con le persone sbagliate potrebbe anche significare una sola cosa: essere segnalati alle autorità perseguimento di questi reati, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Noi, nei panni di esperti copywriter, sappiamo bene come usare le parole e plasmare messaggi personalizzati che riescono a sovrastare il brusio del cicaleccio quotidiano di persone ed aziende.