Oggi desidero parlare della mia recentissima esperienza di docenza per il corso di «Web Project Manager» presso la Digital Strategies Academy: quante emozioni hanno lasciato quelle serate di studio e la giornata di verifica dedicate all’ultimo tassello dell’esclusivo percorso formativo.
Nell’atmosfera leggiadra che contraddistingue queste ultime giornate dell’anno, immersi nella contagiosa allegria dei brindisi e dei momenti spensierati, ho trovato qualche istante anche per parlare della splendida esperienza di docenza che ho vissuto recentemente con il corso WPM.
Sin dal momento in cui mi è stato proposto questo ruolo, ho vissuto quell’istante con fanciullesca felicità: non c’è nulla di più bello del condividere una (piccola) conoscenza, istillando nello studente il desiderio di approfondirla, soprattutto quando la materia non è cosa nota.
Vedere gli studenti intenti nelle loro ricerche, impegnati a mettere in pratica quanto è stato indicato loro, con l’inconfondibile impronta personale frutto delle conoscenze pregresse e delle esperienze, è una soddisfazione grandissima.
La sensazione di aver accompagnato su una nuova strada gli studenti…
Sembra quasi, in quegl’istanti, che una piccola fiammella possa trasformarsi in qualcosa di più grande, in una nuova fonte di luce che illumina il nostro percorso umano e professionale, che ci orienta nelle sfide della quotidianità, oltre le tenebre della non conoscenza.
Dalle basi fino alle analisi
Non posso non confessare tutta la tensione che avevo in corpo prima di attivare la connessione audio e video della prima serata. In realtà, con i ragazzi ci siamo già visti alla serata di presentazione dell’esame federale: però, è innegabile che ogni «prima volta» è sempre un turbinio di sensazioni.
Quella consapevole sensazione di responsabilità, quell’eterno dilemma di riuscire a dare il meglio per preparare i ragazzi alla sfida della prova conclusiva del loro percorso di studio è qualcosa che non può lasciare indifferente chiunque percorra la via dell’insegnamento.
Le slide saranno sufficienti? I ragazzi vorrano sapere molto di più? Quel mondo è così vasto, ricco di spunti e di stimoli irresisitibili… Ma come mi piacerebbe parlare anche di questo e di quello: il tempo, però, impone di fare una selezione piuttosto stringata di temi da trattare.
Uno scenario tempestato di lucenti sfaccettature delle gemme della conoscenza

In quelle lezioni teoriche, ho sempre sperato di riuscire a mantenere un buon ritmo, consono soprattutto alle aspettative dei ragazzi.
Allo stesso tempo, desideravo che – «come per incantamento» – fossi preso in mille digressioni (identità digitale, realtà mista, intelligenza artificiale,…) anche solo per fare delle riflessioni (o speculazioni) con i ragazzi su quelle che possono essere le regole di domani sulla tematica.
Non sono mancati esempi pratici e anche degli assist trasversali con Guglielmo e Leonardo, con chicche dedicate alle cosiddette «best practice» e casistiche che si sono manifestate nella nostra esperienza lavorativa.
Dopo una ricca introduzione con tanto di digressioni, abbiamo raccolto i frutti del nostro lavoro elaborando interattivamente una sorta di «checklist» delle prassi di compliance di cui tenere conto nel lavoro di WPM.
Portale dopo portale, siamo arrivati alla conclusione della nostra panoramica sul mondo digitale e le diverse normative che non dovremmo mai dimenticarci di considerare quando ci accingiamo a realizzare un progetto.
Il giorno della verifica
Senza che potessi quasi rendermene conto, è arrivato il fatidico «sabato delle verifiche». Avvertivo, in quel momento, una grande emozione: mi toccava il difficile compito di avere la giusta sensibilità nel saggiare le competenze acquisite dai miei studenti.
Non c’è forse un momento più significativo ed adeguato di questo, per un docente, per sentirsi «sospeso nell’aëre inquieto»…
Quando la sessione ha preso il via, non vedevo l’ora di sentire le riflessioni dei miei ragazzi: del resto, sarebbe stata una sorta di peer review, o quantomeno, questo era lo spirito che desideravo aleggiasse in quei momenti…
Al di là del mero apprendimento di nozioni e conoscenze tecniche, desideravo rendermi conto di quanto fossero sensibili nell’intravvedere i limiti di una compliance non ottimale.
Ogni candidato ha saputo regalarmi la sua prospettiva personale nel guardare alla tematica, rendendo ancor più piacevole quella mattinata di test delle loro competenze.
Verso la sfida dell’esame federale
Alla conclusione di ogni verifica, non ho potuto fare a meno di domandare ai ragazzi quali progetti avessero per il loro futuro di, ormai, web project manager in divenendo.
Ognuna delle loro proposte mi ha convinto per la sua contingenza con quelle che sono le peculiarità del nostro tempo, di un’epoca in cui tra necessità di agilità, innovazione, digitalizzazione e maggior responsabilità verso il nostro ecosistema abbiamo davvero bisogno di lungimiranza.
Dopo un triennio tutt’altro che facile, tra pandemia e un anno segnato dal desiderio di una nuova normalità non completamente ritrovata, credo proprio che noi tutti si abbia bisogno di staccare i piedi da terra…
Auguriamoci quindi il meglio per questo 2023 che, ormai, è alle porte 🙂