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Google Search Essentials: le ultime novità per una SEO ad hoc

Google Search Essentials ha preso il posto delle vecchie «webmaster guidelines». Ma che cosa cela questa nuova documentazione di Big G per tutti coloro i quali vogliono trarre i migliori risultati dalle loro attività di ottimizzazione SEO, scaldando le SERP? Cerchiamo di scoprirne di più.

La miglior strategia SEO: leggere le linee guida di Google

Si dice che per trasgredire le regole bisogna prima conoscerle: ma ironia a parte, ogni intervento all’insegna della SEO per migliorare le performance sul motore di ricerca di Big G non può ignorare le Google Search Essentials.

Quelle che erano note come Webmaster Guidelines, ora hanno una nuova denominazione. Conosciute per essere uno dei pochi canali ufficiali tramite i quali la multinazionale rende note delle indicazioni sui parametri adottati dal suo motore di ricerca, sono delle raccomandazioni ufficiali.

Ciò significa che, nei paragrafi di quei contenuti, si possono intravvedere dei veri e propri commi del «Codice Google». La dottrina adottata dalla società statunitense per separare le tecniche SEO consentite (o meno) traspare in modo intellegibile in quelle pagine.

Nell’eterno dibattito «Black vs White Hat Seo», il prezioso tomo compilato da Mountain View è la tavola dei comandamenti digitali con cui dirimere i dubbi sulla liceità delle ottimizzazioni seo.

Ignorare più o meno scientemente queste indicazioni e attuare strategie SEO scorrette non è il passo nella giusta direzione per ottenere prestazioni soddisfacenti in SERP.

Google Webmaster guidelines
L’enciclopedia dell’ottimizzazione SEO è una miniera di quesiti irrisolti…

Google Search Essentials: il nuovo approccio alla SEO

Big G con le sue Google Search Essentials ha deciso di suddividere in maniera più netta i macro-argomenti che riguardano la tematica della SEO, per facilitare il compito dell’ottimizzazione dei portali.

In primis, la società di Mountain View ha posto l’accento su quelle che sono le «esigenze tecniche».

Queste indicazioni riportano l’idea di Google circa ciò che il motore di ricerca dovrebbe trovare in una risorsa web (pagina) affinché possa essere ritenuta idonea per essere restituita in SERP.

La seconda categoria di contenuti rivolti agli esperti SEO è invece focalizzata su un aspetto sempre più cruciale: le regole sullo spam.

In questo caso, Big G evidenzia in maniera inequivocabile quelle condotte o strategie che possono provocare retrocessioni o addirittura rimozioni complete dalle SERP.

In terzo e ultimo luogo, la società di Mountain View ha evidenziato quelle che ritiene essere le migliori pratiche chiave da attuare.

Questa sezione delle Google Search Essentials pone invece l’attenzione su quegli elementi ritenuti rilevanti per dare un contributo a migliorare le performance delle risorse web all’interno delle SERP.

Speculazioni e verità nel mondo dell’algoritmo da 1300 miliardi: le Google Search Essentials come stella polare

In 24 anni di storia, Big G ha rivoluzionato senz’ombra di dubbio il concetto di «motore di ricerca». Dall’epoca remota di Altervista, Google ha lavorato per creare un’esperienza di ricerca capace di andare oltre alla semplice interrogazione di un database popolato da miliardi di risorse.

Per quanto ci siano attori di mercato che parlano della possibilità di acquistare la prima posizione sui motori di ricerca – e, in particolare, con Big G – questo pianeta è davvero il regno dell’empirico se non, talvolta, quello dei dogmi.

Nel mondo della SEO, però, accade spesso che – a pagare le conseguenze di attività di ottimizzazione che vanno oltre la linea del consentito – sono gl’ignari (e paganti) clienti di pseudo-professionisti ed improvvisati.

Le Google Search Essentials sono il compendio immancabile per lavorare con coscienza all’implementazione delle best practice per offrire il miglior connubio possibile di soluzioni per offrire risorse capaci di posizionarsi in modo ottimale nelle SERP.

La creazione di contenuti testuali senza ricorrere a strumenti che li generino automaticamente, producendo materiale sostanzialmente inutile, è il primo passo per essere certi di non incorrere in errori macroscopici in questo lungo (ed infinito) tragitto verso la prima di SERP…