Il potere delle «giuste» parole è immenso: quando poi il verbo incontra la psicologia, allora la comunicazione assicurata dal copywriting persuasivo può fare davvero faville. Oggi vediamo insieme tre tecniche attuabili per veicolare al meglio un messaggio capace di colpire nel segno.
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Il copywriting persuasivo: non è la panacea per tutti i mali
Partiamo da un presupposto: nella persuasione, l’accettazione – o, viceversa, il rifiuto – di un messaggio atto a cambiare il comportamento o l’atteggiamento del destinatario avvengo(no) senza alcuna coercizione e/o manipolazione.
Il copywriting persuasivo ha quindi un significato ben preciso: «convincere» la persona in un contesto libero; il lettore è coinvolto in un percorso orientato a qualche forma di conversione (compiere un’azione desiderata) tramite un messaggio scritto.
La scrittura persuasiva ha però le sue regole e non si può applicare ad ogni fine: ad esempio, indurre una persona a cambiare i valori o il credo tramite anche i più illuminati esempi di copywriting persuasivo è un esercizio vano.
Molto difficilmente si potrà anche solo «scalfire» con l’ausilio delle parole una componente tanto granitica nel determinare il comportamento o l’atteggiamento.
Il copywriting persuasivo e il suo uso
Al contrario di valori e credi, altre componenti che concorrono a formare atteggiamento e comportamento non sono altrettanto immutabili nel tempo: stiamo parlando delle opinioni.
Cos’è che concorre maggiormente a rendere il copywriting persuasivo tale da esercitare il suo effetto in modo efficace? La risposta non è univoca e, anzi, deve tenere conto di componenti come:
- carisma
- autorevolezza
- credibilità
- attrattiva sociale
Le stesse, però, vanno anche applicate ad un messaggio che abbia una sua struttura appropriata, usando un contenuto ideale, elaborando un linguaggio consono e, infine, distribuendolo in un contesto ad hoc.
Solo in questo modo, infatti, i messaggî creati vanno al di là dell’ordinario, trasformandosi in vere e proprie formule di copywriting di successo. Nelle prossime righe, diamo quindi uno sguardo a diversi esempi di testi persuasivi che esplicano molto bene questo approccio alla scrittura capace di influenzare e convincere.
Il copywriting persuasivo e la rima
Tra gli esempi di copywriting persuasivo di questa prima tipologia che possono apparentemente sembrare banali e scontati, troviamo i payoff o i claim di numerosi brand.
L’esempio di Beltè (più buono proprio non ce n’è) è in questo senso eclatante. I più attempati non faticheranno a ricordare le prime pubblicità con il celeberrimo jingle in sottofondo.
Quello che, molto probabilmente, dev’esser nato come claim di campagna si è trasformato in un tormentone capace di imporsi anche come payoff e che, ad oggi, differenzia ancora questo tè freddo.
Un altro esempio altrettanto irresistibile è quello di Levissima. In questo caso, la celebre acqua minerale, gioca sui superlativi assoluti per sottolineare la sua natura esclusivissima:
Altissima. Purissima. Levissima.
Si potrebbe immaginare un messaggio più breve e persuasivo per un’acqua che punta sull’eccellenza (testimonial: Messner)?
Il copywriting persuasivo e l’illusione di verità
I bias cognitivi conducono tanti di noi a compiere delle scelte sulla scorta di «rassicuranti e comode scorciatoie», grazie alle quali si possono velocizzare questi processi tutt’altro che semplici.
Il cosiddetto effetto di «illusione di verità» è un altro prezioso strumento che permette di realizzare un copywriting persuasivo con frasi tali da condurre l’utente a compiere l’azione desiderata.
Questa strategia è spesso adottata per ottimizzare il tasso di conversione. Perché funzioni, non è necessario che il messaggio ripeta esattamente le stesse identiche parole: piuttosto, sui varî canali presidiati, sono la sostanza o il concetto da ribadire sequenzialmente ovunque.
La coerenza, tramite la ripetizione di un messaggio che non dev’essere necessariamente una verità assoluta, è l’elemento premiante sul lungo termine e ciò che rende le parole degne di considerazione.
Il copywriting persuasivo e la posizione seriale
L’ultimo dei nostri esempi di testi persuasivi che rendono il copywriting persuasivo davvero efficiente è quello che riguarda la componente della «posizione seriale» degli elementi nel messaggio.
Nella trasmissione (e ricezione) di un messaggio scritto, il lettore è portato principalmente a captare gli elementi che si trovano nelle parti iniziale e finale dell’intero contenuto. Ciò che si trova nella «terra di mezzo», spesso, scivola nei meandri dell’oblio.
Ogni contenuto testuale redatto con lo scopo di avere un effetto persuasivo, non può quindi prescindere da un attento studio nel posizionamento degli elementi più rilevanti da comunicare e che si desidera siano ricordati dal destinatario.
L’intro e l’outro del testo risulteranno quindi determinanti affinché l’azione richiesta alla persona sia compiuta correttamente.
Conclusione
E tu, vuoi perdere queste opportunità? Non lasciarti sfuggire il potenziale comunicativo delle parole: possono veramente cambiare opinioni, influenzare atteggiamenti e comportamenti e, perché no, migliorare anche il mondo…
Non sai come sfruttare il potenziale comunicativo del copywriting persuasivo?